Non sono un giocatore incallito anzi sono proprio l’opposto, ma alcuni giochi sono per me come delle calamite. Non parlo di giochi sparatutto o cose dove bisogna fare mille cose, ma quelli che la maggior parte dei giocatori reputa “noiosi”. Il 10 agosto di tre anni fa ero tra i primi ad acquistare No Man’s Sky in versione PC. L’attesa era tanta e devo dire che personalmente non sono rimasto deluso dal gioco come tanti. Leggevo sui forum le critiche negative e avevo notato che quello che molti definivano negativo lo trovavo invece l’aspetto che mi piaceva di più. La possibilità di esplorare di incontrarenuove specie aliene o semplicemente girare in un mondo virtualalieno mi esaltava e mi esalta. Col tempo gli sviluppatori rilasciarono degli update e che aggiungevano missioni, battaglie e cose gaming che non mi interessavano, ma senza snaturare il progetto iniziale. L’ho sempre trovato un gioco contemplativo e proprio questo aspetto è stato l’elemento che mi fa giocare (in realtà poco perché non ho molto tempo a disposizione). All’epoca dell’uscita pensavo che una versione VR di No Man’s Sky sarebbe stata il primo passo nella direzione del sogno di un universo virtuale che avevo da piccolo. La possibilità di viaggiare tra mondi lontani e scoprire nuove cose.
Ed ora, tre anni dopo, arriva l’update alla VR con Beyond e devo dirvi che non vedo l’ora di provarlo.