Aquilinia Devlog #2: la mappa e il territorio

Gregory Bateson in Mente e natura citava il filosofo Alfred Korzybski indicando che la mappa non è il territorio e questo vale sicuramente per il reale, ma se aggiungiamo un altro livello a questo gioco dello spazio, se aggiungiamo un aspetto potenziale o meglio virtuale forse Korzybski e anche Bateson dovrebbero estendere il loro punto di vista.

Non voglio entrare troppo nell’aspetto filosofico, ma credo che il virtuale permette di manipolare il concetto di territorio e rendere fruibili n-territori percettivi su un singolo territorio reale.

Tornando all’aspetto pratico, come avevo accennato nel primo episodio di questo devlog, nella mostra c’erano due immagini che avevano suscitato la mia curiosità. Le immagini in questione ritraevano il plastico della futura città di Aquilinia. Le immagini del plastico differiscono dal progetto e me ne resi conto nel momento in cui lavorai al modello 3D.

Le immagini da cui sono partito

Notai immediatamente che le strade, meta delle mie scorribande da bambino in bicicletta, corrispondevano più o meno alle strade rappresentate nel plastico e questo era il primo indizio che mi indicava la via verso quel magico mondo che è il rapporto tra reale e potenziale/virtuale o meglio le n-dimensioni possibilità del territorio virtuale. Cercai su Google Maps “Aquilinia” e la visione satellitare effettivamente confermava la mia ipotesi. Le strade odierne corrispondono in parte al progetto del plastico.

Immagine satellitare da Google Maps (i punti cerchiati in rosso sono gli incroci che corrispondono con il plastico)
Foto del plastico con i punti corrispondenti con la realtà attuale.

Ci sono ovviamente molte differenze ma almeno avevo un punto di partenza. La mappa. Il problema era trasformarla in territorio (virtuale).

Nel prossimo post entreremo nella parte operativa del devlog, dove descriverò i passi creativi ma anche i software e le tecniche utilizzate. Come tutti i devlog descriverò anche gli errori e le ore perse ad utilizzare un metodo o una tecnica che poi mi hanno portato a cambiare completamente modalità, ma d’altrone i devlog servono a questo, mostrare gli errori e come sono stati risolti.

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