Il periodo che stiamo vivendo è particolare, sotto molti punti di vista, e la risposta tecnologica per sopperire le lacune che si sono venute a creare è stata pressoché immediata. I sistemi di videoconferenza hanno fatto la fortuna di alcune software house e al tempo stesso sono state rispolverate e sviluppate molte idee legate ai mondi virtuali.
A marzo 2020, un anno fa in questi giorni, pubblicavo online la prima mostra virtuale. Nata da una vera e propria esigenza di un’artista che si è vista chiudere la propria mostra in Real Life (accorciato in RL e lo userò in contrapposizione con VR) la mostra è stata la prima esperienza di questo genere in assoluto per me, dal lato sviluppatore/ideatore, che dell’artista. In questo articolo racconto il making of della mostra Take a walk on the coloured side di Elisa Vladilo.
Da quel primo riuscitissimo “esperimento” ho continuato la mia ricerca e sviluppo di e nei mondi virtuali e la piattaforma Hubs è risultata quella più congeniale e, non solo mi ha permesso di fare altre mostre virtuali, ma è stato l’humus creativo per un ulteriore sviluppo legato alla formazione. E questo è l’argomento principale di questo mio scritto.
Oltre un anno fa sono stato contattato dai docenti dell’ITCS “Maria Lazzari” di Dolo, con i quali avevamo pensato ad un percorso per i ragazzi della loro scuola incentrato sulla realizzazione di contenuti immersivi. Il piano iniziale era l’ideazione e la realizzazione di un filmato in 360VR, ma il lockdown e le successive limitazioni hanno fatto optare per una soluzione diversa. La soluzione è stata la creazione di un percorso dedicato allo sviluppo di un ambiente virtuale su hubs. Nei sei incontri ho mostrato agli studenti o meglio alle studentesse, visto che oltre l’80% dei partecipanti erano ragazze, gli strumenti per creare una mostra virtuale. Il primo incontro era un breve accenno alla storia e alle tecnologie immersive in particolar modo al recente sviluppo delle piattaforme di Social VR.
Il secondo incontro l’ho dedicato interamente alla WebXR con l’introduzione a Mozilla Hubs ed al sistema di creazione di ambienti Spoke. Già dopo la seconda lezione alcuni partecipanti hanno realizzato dei semplici mondi con gli strumenti e gli asset disponibili su Hubs.
Il terzo incontro è stato molto più tecnico perché incentrato sulla realizzazione in 3D di un’opera d’arte, in questo caso una scultura, partendo da una serie di fotografie. Quando si lavora e si prepara un progetto per una scuola bisogna sempre tenere in considerazione i software che si utilizzeranno. Per il percorso ho scelto solo software liberi, open source o gratuiti e seguendo questa logica ho optato per Meshroom per quanto riguarda la fotogrammetria e Blender per la fase di retopology e finalizzazione del modello. Esistono software più potenti, più performanti in termini di velocità, ma non di risultato e spesso la scuola ha le risorse limitate e, anche se ci sono delle licenze educational, i modelli di abbonamento sono speso molto difficili da gestire a livello amministrativo.
Il quarto appuntamento l’ho concentrato sugli avatar, non solo come mera rappresentazione del proprio alter ego digitale nei mondi virtuali. Oltre a vedere i vari strumenti online per creare gli avatar ne abbiamo costruito uno partendo da un selfie sia a figura intera che in modalità ritratto e abbiamo visto le differenze tra le varie tipologie di avatar.
Nel penultimo incontro mi sono concentrato sulla creazione degli ambienti, sia immaginati che reali, mostrando una tecnica di ricostruzione di un ambiente navigabile partendo da una singola immagine a 360° di un ambiente reale.
L’ultimo incontro è stato dedicato a dei veri e propri casi studio di musei virtuali su Hubs visitando due dei miei ultimi lavori che di fatto ripercorrono il percorso fatto durante gli incontri precedenti. Gli studenti hanno avuto modo di vedere l’applicazione pratica e operativa di quello che avevano visto negli incontri precedenti.
Il risultato di questa serie di incontri è stato per me molto entusiasmante. Una media di 70 partecipanti ad ogni incontro in modalità sincrona su oltre 150 iscritti che potevano seguire le lezioni in modalità asincrona. Tra gli iscritti anche 20 docenti di varie discipline sia umanistiche che scientifiche di tutti gli indirizzi di studio che l’istituto offre: turistico, sistemi informativi, amministrazione finanza e marketing e relazioni internazionali.
Non so se Hubs e/o altre piattaforme di mondi virtuali siano uno strumento adatto per una didattica a distanza, sicuramente va ripensata perché una didattica immersiva coinvolge lo studente in modo diverso. Penso solo al confronto con le slide di presentazione di un compito. Se gli studenti avessero uno strumento per accompagnare i propri compagni e docenti nella loro “ricerca”. Se la presentazione non fosse solamente “frontale” ma immersiva, esplorando la presentazione stessa. Questo non andrebbe a creare una nuova didattica ma sicuramente una didattica diversa. E gli strumenti per farlo sono accessibili e disponibili a tutti.
Se volete informazioni per un corso sui mondi immersivi contattatemi a 360@fluido.tv