Cambio di luogo
A circa un mese e mezzo dall’inaugurazione della mostra, la location cambiò. Dal Magazzino 26, opera asburgica di fine ‘800, si passò al Magazzino 27, opera prefabbricata risalente penso agli anni ’70. Se c’era il bisogno di ripensare tutta la struttura della mostra in base ai nuovi spazi, di conseguenza andava ricostruita e ripensata la visita virtuale.
Dalla pianta al modello
Una cosa positiva del nuovo spazio era il fatto che c’erano piante e sezioni dettagliate e questo permise una ricostruzione più semplice.
Ho usato Blender 3D per creare il modello dello spazio in 3D e questo ha permesso di avere una visualizzazione dell’ambiente finale prima del tempo.
Visto che l’ambiente, a differenza del precedente, non “esisteva”, bisognava costruirlo in 3D. Ho importato la pianta e ho costruito partendo dalle misure esatte. Visto che le unità di misura in Blender sono metri la costruzione non è stata particolarmente problematica.
Per capire come creare un modello partendo da una planimetria si utilizza un metodo molto semplice.
Una volta creato il modello ho proceduto con la creazione dei materiali e delle texture e all’inserimento delle opere come quadri o modelli 3D.
Il tutto, modello e texture, sono stati esportati in formato GLB che è il formato richiesto da hubs per creare gli ambienti virtuali.
Il file glb finale pesa circa 28 Mb texture comprese il che è superiore al limite di 16Mb richiesto da hubs. Nonostante questo il modello funziona bene nei primi test su hubs. Il modello è stato caricato nell’editor Spoke dove ho integrato i video.
Alle pareti ci sono delle icone che indicano un problema con i video, in realtà si tratta di un errore “pilotato” e deriva dal fatto che i video sono stati caricati su Vimeo in modalità di visualizzazione link privato e solo sul un determinato indirizzo, ero in una fase avanzata del progetto ed il posizionamento con le relative dimensioni era già stabilito. Se visualizzate in questa modalità all’interno di Spoke non preoccupatevi, verificate sempre nella scena pubblicata. Quando lavorate con gli inserimenti video utilizzate la condivisione su tutti i siti (Ovunque) nel setup di Vimeo. Riguardo ai video dovete sempre tenere a mente che ogni elemento esterno viene calcolato come un nuovo user in quanto è un elemento esterno alla scena e questo va a pesare nel computo totale della scena pubblicata. Questo può portare a rallentamenti con i device, specialmente gli smartphone, più datati.
I primi test e la pubblicazione online
Una volta che tutte le opere erano al loro posto abbiamo fatto uno stress test per vedere se reggeva il tutto. Il test è stato fatto sia con browser da desktop che da Android e iOs con smartphone di varie tipologie, il più vecchio un S6 del 2015.
Il test è stato molto promettente così si decise di pubblicare ufficialmente il giorno di apertura della mostra fisica. Durante ESOF c’erano due eventi in programma con le visite guidate di Romania e Croazia il 2 di settembre e Serbia e Ungheria il 4.
Le visite guidate erano condotte in modo particolare perché la guida era collegata nel mondo virtuale in remoto e oltre ad accompagnare i visitatori virtuali la visita veniva proiettata anche nello spazio reale.
Questo permetteva ai visitatori reali di seguire le indicazioni della guida virtuale e poi visitare la mostra con “l’esperienza” e le informazioni ricevute in modo sonoro e visuale dal mondo virtuale.
Non ho trovato nessun esempio in rete di ibridazione reale/virtuale o meglio dell’utilizzo degli avatar per fare da guida in una mostra reale perciò posso tranquillamente affermare che ho realizzato la prima mostra virtuale/reale.
La mostra dopo ESOF rimane visibile e visitabile all’indirizzo http://bit.ly/bothwaystrieste.
Hardware e software utilizzati:
Insta360Pro – videocamera/fotocamera 360
Ricoh Theta Z – fotocamera 360
Blender 3D – software 3D; creazione modello e materiali
Unity 3D – prototipazione e test navigazione
Spoke – editor online per Mozilla Hubs
Adobe Premiere Pro – ottimizzazione file video
Vimeo Pro – gestione file video online