Bye Bye Hubs

A marzo 2023 chiudeva AltspaceVR e a metà febbraio è stata annunciata la chiusura di un’altra piattaforma che ho utilizzato molto nel periodo della pandemia e successivamente. A febbraio 2020 Elisa Vladilo, una mia amica artista, inaugurava una mostra con le sue opere al Palazzo Costanzi a Trieste e dopo meno di un mese iniziò il primo lockdown. Avevo appena finito la pubblicazione di un tour virtuale fotografico di una mostra al Museo d’Arte Contemporanea Ugo Carà di Muggia ma stavo sperimentando nuovi modi per creare tour virtuali senza la necessità di andare nel luogo per replicarlo con un tour fotografico (alcuni virtual tour li trovate sul mio sito dedicato fluido360.com). In quel periodo stavo già utilizzando VRChat e AltspaceVR come social VR e stavo già creando mondi su entrambe le piattaforme con, lo devo ammettere, una predilezione per AltspaceVR, e stavo osservando e studiando l’unica piattaforma che permetteva la fruizione di un mondo virtuale su un semplice browser. Questa piattaforma era Mozilla Hubs. Mozilla Hubs è o meglio era una piattaforma WebVR, open source. Il WebVR, che di lì a poco sarebbe mutato in WebXR permette la fruizione dei mondi virtuali mediante un browser ed è compatibile con tutto, dallo smartphone, al PC fino al visore.

Il primo esperimento

Qualche giorno dopo il lockdown creai il primo mondo virtuale, o meglio stanza, su Hubs. L’Osmiza virtuale. A Trieste e nei suoi dintorni, specialmente sul Carso, altipiano che sovrasta la città, c’è una tradizione nella quale i produttori locali aprono le proprie cantine e possono vendere per qualche giorno i propri prodotti, vino, salumi, formaggi aprendo un’osmiza. Se ricordate in quei giorni di lockdown c’era un tempo stupendo e solitamente con il bel tempo ci si ritrova con gli amici e si va per osmize sul carso, ma eravamo in lockdown e il carso rimaneva un miraggio e il bisogno di socialità, di incontrarsi si faceva sentire già dopo una settimana. Visto che fisicamente non potevamo vederci e chiacchierare creai la prima Osmiza Virtuale su Hubs. Ci trovammo per qualche incontro emolti scoprirono, grazie a Hubs, i mondi virtuali.

Take a walk on the coloured side

Il giorno 50 del primo lockdown, dopo il successo dell’osmiza virtuale e dopo aver sperimentato, studiato, provato in lungo e in largo le varie piattaforme ho proposto a Elisa di replicare la sua mostra in modo virtuale. Elisa accettò e mi chiese se fosse possibile rendere accessibile e visitare la mostra con tutti i device; PC, smartphone, visore. La scelta ovviamente cadde su Hubs. Dopo una settimana la mostra era pronta e a 10 giorni dalla mia mail ci ritrovammo a fare il vernissage della mostra virtuale e successivamente un tour con dei giornalisti/critici d’arte di varie testate.
https://ilpiccolo.gelocal.it/tempo-libero/2020/05/25/news/mostra-di-vladilo-nella-galleria-virtuale-dove-i-visitatori-diventano-avatar-1.38889766

BothWays

L’estate del 2020 dopo il primo lockdown passò quasi tranquilla ma nel frattempo l’interesse per i mondi virtuali stava crescendo. A gennaio dello stesso anno venni contattato da Trieste Contemporanea per creare un’installazione che permettesse di mettere in contatto le 5 città europee che facevano parte del progetto BothWays presentato ad ESOF 2020. Oltre alla mostra principale a Trieste ogni città partner aveva la propria mostra nelle sedi delle rispettive gallerie. L’idea iniziale era di fare una serie di collegamenti con videocamere e dei monitor tra le varie città, una sorta di finestra/portale video. Proposi la soluzione dei “digital twin” e di lì a poco con il primo lockdown prese piede l’idea di realizzarla nonostante risultasse molto complessa. Unire virtualmente le 5 città con dei “digital twin” degli spazi espositivi. In ogni città si poteva entrare nella versione digitale della mostra delle altre città attraverso un collegamento su Hubs.

Iniziai la sperimentazione e dopo qualche settimana il primo “digital twin” dello spazio espositivo di Trieste era pronto. Gli altri partner mi spedirono i loro modelli e si creò una rete di ambienti navigabili attraverso dei link di Hubs partendo dallo spazio espositivo principale che conteneva le rappresentazioni digitali delle opere fisiche esposte e lo stesso valeva per le altre città. Nel frattempo chiusero i confini con il secondo lockdown e i curatori erano impossibilitati dal muoversi dalle proprie città così l’inaugurazione, probabilmente la prima al mondo, si tenne in modalità ibrida. A Trieste c’èra un collegamento proiettato su una parete con le varie stanze virtuali dove i curatori accompagnavano in un tour virtuale le persone nelle rispettive città. Il pubblico delle varie città poteva guardare lo streaming oppure entrare nei mondi virtuali e seguire il curatore o la curatrice nello spazio virtuale della rispettiva città. Un vero ibrido physical digital.

Galleria Spazzapan

L’utilizzo di questa tecnologia incurisì più di qualche curatore e dopo qualche settimana venni contattato dall’Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia per vedere se si poteva applicare la stessa tecnologia per le loro mostre. La differenza con l’esposizione di BOTHWAYS era che quest’ultima era costruita ad hoc per l’evento all’interno di uno spazio molto grande. Di fatto lo spazio di BOTHWAYS è esistito prima in versione digitale e dopo in versione fisica. Per la galleria il discorso era diverso. La galleria esiste e dovevo trovare una soluzione per ricreare la galleria in modo fotorealistico e renderla navigabile in Hubs. In prima battuta pensai alla fotogrammetria ma non era fattibile in quanto eravamo in lockdown e l’unico materiale che avevo era il tour virtuale fotografico che avevo realizzato qualche settimana prima del secondo lockdown. Sperimentai la ricostruzione partendo da foto sferiche e dopo qualche giorno trovai un metodo per convertire le immagini a 360° in modelli 3D.

IVIPRO

Il 2020 fu in assoluto l’anno dei mondi virtuali e i primi di settembre venni contattato dall’Italian Videogame Program per creare degli spazi virtuali sempre su Hubs. Tra il 24 e il 27 settembre erano stati organizzati gli IVIPRO Days e c’era la necessita di creare una virtual exhibition dei manifesti dei videogiochi italiani. Gli ambienti riprendevano le forme stilizzate della locandina di quell’anno e li usai per realizzare in uno spazio espositivo dove vennero esposti i manifesti e alcuni screenshot dei videogiochi presentati. Negli spazi espositivi si tennero anche gli incontri Meet the lecturer.

Visto che la formula funzionò IVIPRO mi chiede di realizzare la mostra virtuale anche per l’edizione del 2021.

OPERINE IN ROSE_LLA, 19.12.2021

Una tra le ultime stanze che ho creato su Hubs è stata la mostra dedicata a Rosella Pisciotta, anima del Teatro Miela. L’esposizione si teneva in Stazione Rogers dulle rive di Trieste, una stazione di rifornimento progettata dall’architetto Ernesto Nathan Rogers convertita qualche anno fa in spazio d’arte, dove esponevano vari artisti amici di Rosella. Ricreai la Stazione Rogers in 3D e visto che le opere erano tante ricreai un ambiente con due stazioni per poter contenere tutte le opere.

E ora?

Oltre alle mostre e gli spazi virtuali Hubs l’ho utilizzato per fare dei corsi dove insegnavo come creare le stanze e molti ragazzi sono entrati nel mondo del world building grazie a Hubs. Hubs è stato, uso il passato perché ormai la sua chiusura è ufficiale, un’ottima palestra per comprendere la creazione dei mondi virtuali. Uno strumento semplice ed accessibile che permetteva di sperimentare e dare sfogo alla propria fantasia. L’accessibilità era il suo punto forte anche se limitava qualche funzione o qualche caratteristica che lo distingueva dalle altre piattaforme. Su Hubs ho fatto entrare amministratori delegati e dirigenti d’azienda per delle riunioni con colleghi sparsi per il mondo, ho creato cantine virtuali dove enologi e produttori raccontavano dei loro vini, ho creato stand per fiere di robotica, gallerie d’arte, luoghi d’incontro, ho tenuto lezioni sulla realtà virtuale e ho invitato persone a visitare luoghi altrimenti impossibili da visitare e spesso attraverso un semplice smartphone. Hubs mi piaceva per vari motivi tra i quali l’estrema facilità di accesso attraverso un browser, la semplicità di utilizzo e il fatto che fosse open source. E ora? Ora sto trasferendo questi mondi su altre piattaforme come spiego in in questi tutorial, li trasferisco per non perdere la memoria di una piattaforma che mi ha aiutato molto nel mio percorso. Grazie di tutto Hubs!