Secondo post dedicato alla lineup di VeniceVR 76 e precisamente la sezione lineare di VeniceVR che consiste nei film in VR girati a 360. Quest’anno in concorso sono stati presentati 12 lavori.
Durante il festival sarò presente e seguirò tutta la sezione VR con interviste, incontri e tante altre cose che scoprirete più avanti. Se volete tenervi aggiornati sul mondo dei media immersivi iscrivetevi alla Linea di stitching su Spreaker o iTunes, il primo podcast in italiano dedicato al mondo delle realtà immerisive o mettete un like alla pagina facebook fluido.digital. Se avete domande scrivete pure a 360@fluido.tv
Battle Hymn di Yair Agmon ci porta nel quotidiano delle forze di difesa israeliane. Un punto di vista, a mio avviso, interessante visto l’argomento e le discussioni in merito.
Battlescar – Punk was invented by girls di Martin Allais e Nico Casavecchia. Di questo lavoro sono curioso di vedere la versione lineare anche per il fatto che la versione standup 6DoF è stata presentata l’anno scorso a VeniceVR75 e ho descritto le mie impressioni nella sezione VR Experience.
Daughters of Chibok di Joel Benson ci fa scoprire la comunità di Chibok in Nigeria dove 276 studentesse sono state rapite dal gruppo terroristico Boko Haram. Un tema difficile e molto delicato.
Only the Mountain Remains di Wei Liang Chiang. Da quel poco che sono riuscito a trovare sembra un lavoro cinematografico, una storia da cinema tradizionale ma presentata a 360. Questo è un genere molto particolare da realizzare perché la regia tradizionale deve affrontare molte sfide per non porsi la domanda: ma serviva il 360? Sono molto curioso di come l’autore abbia affrontato queste problematiche.
Ghost in the Shell: Ghost Chaser di Hiroaki Higashi non ha bisogno di presentazioni, una parte è già stata presentata l’anno scorso a VeniceVR 75 e penso che anche questo nuovo episodio non tradirà le aspettative. Per gli amanti del genere.
Passenger di Isobel Knowles e Van Sowerwine è un lavoro in stop-motion una tecnica già complessa da fare nel modo tradizionale nel 360 è una sfida immane. Segue un po’ il trend lanciato da Isle of Dogs visto nella versione making of a VeniceVR 75.
The waiting room VR di Victoria Mappelbeck affronta il tema del cancro al seno. Anche questa tematica è molto difficile da affrontare. il progetto è nato come video tradizionale e questa è la sua evoluzione VR. https://victoriamapplebeck.com/films/the-waiting-room/
Black Bag di Qing Shao è il primo episodio della serie Black Leather Bag e la tecnica artistica usata, a detta dell’autore, è il brushstroke 2D. Interessante l’uso di nuove tecniche per creare storie in VR e questa scelta suscita curiosità.
VR Free di Milad Tangshir è l’unico progetto italiano presente a VeniceVR 76 e fa provare la sensazione di essere rinchiusi in carcere. Presentato all’ultimo festival di Cannes ed è un progetto dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema.
Gloomy Eyes di Tereso Jorge e Fernando Maldonado è una storia di animazione e racconta di uno zombie un po’ particolare. La produzione è Atlas V che è un certificato di garanzia sull’opera.
O [5×1 Project] di Yang Qiu è per me un mistero, sinceramente. Non resta che vederlo a VeniceVR 76.
Ex Anima di Pierre Zandrowicz e Bartabas è un ode al rapporto tra uomo e gli animali, più precisamente con i cavalli. Realizzato con Le Théâtre Zingaro, circo equestre fondato da Bartabas sarà un’esperienza tra il mistico e il visionario.
https://mk2films.com/en/film/ex-anima-experience/