Tupac è stato mio tutor a Biennale College ed ero molto curioso del suo lavoro tanto da registrarmi come primo visitatore ufficiale. L’esperienza inizia entrando in uno stanzino e ci si siede su na poltrona dove si indossa il visore, una persona ti accompagna nel passaggio tra realtà e virtualità, ti accompagna attraverso quel limbo sacro tra realtà diverse. Si entra in un amniente che è una stanza e si comprende immediatamente dalla voce narrante che c’è una ricerca di qualcosa di perduto o forse solamente nascosto. Immagini di feste, di ricordi, di dettagli a volte insignificanti compaiono in sequenza componendo un puzzle che cerca di ricostruire la memoria. Siamo nella mente di Aiken, un sessant’enne colpito dall’Alzheimeer. Le situazioni emergono piano piano in modo multisensoriale e ricompongono i dettagli di una vita. Lentamente scopri di avere alcuen cose in comune, alcuni ricordi si fondono con le proprie sensazioni e quasi di nascosto riscopri il sapore di un ricordo. Dopo i quasi 45 minuti di esperienza sono uscito frastornato emotivamente, mi mancava qualcosa, tutto mi sembrava estremamente umano e questo mi ha lasciato con un vuoto. Avevo la sensazione di aver percepito qualcosa ma non del tutto era come se mancasse un tassello per ricostruire il tutto.
Questo tassello è stato completato con il Behind the scenes, ma di questo vi parlerò nel post dedicato a Cosmos within us: behind the scenes.
Tecnicamente l’esperienza è stata perfetta, il mix di situazioni visive e odori, il caldo, il freddo, i sapori. Le ambientazioni e l’uso di diverse tecniche di rappresentazione non potevano mancare vista l’esperienza di Tupac e del suo team ma anche di questo vi parlerò nel dettaglio.
Titolo: Cosmos within us
Regia: Tupac Martir
Produzione: Satore, a_BAHN
Durata: 45min
Tipologia: XR experience, stand up, interactive
Nazione: UK
Festival: VeniceVR, Raindance