Nei primi mesi del 2020, con l’inizio della pandemia, si è avuta una proliferazione dei mondi virtuali, ma la loro storia è molto più lunga e il recente hype attorno al metaverso in realtà ha origine molto più vecchie di quello che si pensa.
Per capire i mondi virtuali bisogna partire dai primi giochi per computer che prevedevano un’esplorazione e questi sono i MUD. I MUD acronimo inizialmente di Multi-User Dungeon poi mutato in Multi-User Dimension e Multi-User Domain è l’evoluzione digitale dei giochi di ruolo sullo stile di Dungeons & Dragons. Il termine multi-user indica che molti utenti ci possono giocare contemporaneamente. I primi MUD risalgono a metà anni ’70 e sono tendenzialmente a base testuale ai quali sono seguiti i primi Graphics MUD per poi evolversi nei Massively Multiplayer Online Role-Playing Game.
Il mondo dei videogiochi è alla base della creazione dei mondi virtuali e del metaverso, ma per avere i primi cenni di un mondo virtuale che non abbia le dinamiche del videogioco ovvero punteggi o vite a disposizione ma di un vero e proprio universo (metaverso) parallelo che permetta di creare i propri ambienti, si deve attendere il 2003, precisamente gennaio con Entropia Universe e giugno con Second Life.
Il primo mantenne però ancora una meccanica da videogioco mentre il secondo divenne per molti il “metaverso” come teorizzato da Stephenson in Snow Crash.
Second Life (SL) creò una sua economia basata sul Linden Dollar con il quale si potevano comprare terreni digitali e costruire (rezzare) i propri oggetti 3D. In SL si crearono le prime comunità virtuali dotate di avatar.
Dopo un primo successo planetario e articoli entusiastici sul nuovo mondo digitale, come con la Realtà virtuale, anche i mondi virtuali passarono in secondo piano e potremmo tranquillamente definirla una technology winter dei mondi virtuali. Anche il contemporaneo avvio dei vari social media deviarono l’attenzione da SL ai nascenti Facebook, YouTube, Twitter etc. tanto che SL rimase un luogo dove si trovavano solo gli appassionati.
Negli anni successivi si svilupparono altri tentativi di mondi virtuali come Blue Mars o Sansar ma non diventarono mai di massa come Second Life.
Una nuova serie di mondi virtuali si sviluppò dagli inizi degli anni ’10 del 2000 con quelli che verranno definiti SocialVR come VRChat, AltspaceVR (chiusa a marzo 2023), HighFidelity, RecRoom o NeosVR. Altre piattaforme sono dedicate a vari ambiti di collaborazione come Engage, Virbela o Somnium Space. Quasi tutte le piattaforme si basano su applicazioni proprietarie ma non mancano le piattaforme basate su WebXR, uno standard, che permette di fruire dei mondi virtuali attraverso il web. La più famosa è sicuramente Mozilla Hubs ma recentemente anche altre si stanno adattando allo standard come Spatial.io.
Bibliografia:
Metaverso – M. Ball
Universi sintetici – E. Castronova