Per la ricostruzione fotogrammetrica le immagini in sequenza devono avere dei punti contigui, ovvero presenti in tutte e le immagini in sequenza e solitamente dovrebbero avere una sovrapposizione come minimo del 70%/80%. Più punti ridondanti ci sono migliore sarà la resa del modello.
Se dobbiamo riprendere all’esterno la luce ideale è quella delle giornate con cielo coperto così da avere le ombre il più morbide senza grossi chiaroscuri. Questo per evitare di avere le ombre riportate nella texture del modello 3D.
In base alla tipologia di oggetto che si deve fotografare si procede in varie modalità.
Nel caso di una statua, di un monumento oaltro oggetto di medie dimensioni iniziamo sa un punto e scattiamo una serie di foto girando attorno al soggetto. Una volta finito il giro alziamo il punto di ripresa e continuiamo a scattare fino a completare la copertura del soggetto.
Nell’immagine sopra vedete la modalità di sequenza degli scatti fotografici che ho eseguito per creare il modello di un camper, perciò un oggetto non proprio di piccole dimensioni. Si possono anche fare degli scatti più vicini al soggetto sempre mantenendo la copertura. Per quanto riguarda il numero di scatti dev’essere in numero adeguato. Nel caso della fotogrammetria del camper ho scattato 883 foto, probabilmente la metà sarebbe bastata ma volevo avere un’elevata qualità del dettaglio del modello e delle texture.
Con le fotografie cerchiamo di coprire tutta la superficie del soggetto che si vuole ricreare in 3D. Dobbiamo sempre tenere a mente la sovrapposizione di almeno 70%/80% delle immagini sia in orizzontale che in verticale.
Per la creazione di pareti o comunque soggetti piani gli scatti vanno fatti in modalità perpendicolare alla parete che si vuole riprendere procedendo per scatti contigui in modo lineare, finita la prima linea si riparte dal lato dove abbiamo iniziato con il primo scatto e procediamo con la seconda linea. Anche in questo caso dobbiamo considerare la % di sovrapposizione tra le immagini sia in orizontale che in verticale. L’immagine indica la modalità di movimento e non la sovrapposizione.
Per le superfici che hanno dei rilievi importanti gli scatti vanno fatti in modo da avere il più alto numero di dettagli di profondità. Gli scatti devono esser fatti in modo simile alla ripresa delle statue ma applicando la modalità delle pareti
Per i pavimenti possiamo utilizzare due modalità. La prima è simile a quella delle pareti solo che dobbiamo inclinare la fotocamera per non fotografarci i piedi, la seconda che ho trovato più performante in fase di meshing ma molto più difficile da fare è la modalità a spirale.Bisogna scegliere dei punti di riferimento e tenerli bene a mente per non “saltare” delle zone del pavimento. Quando si utilizza questa tecnica il rischio di perdersi è molto facile perciò consiglio di prendere in considerazione dei punti di riferimento visivi esterni all’area che andremo a coprire. Anche in questo caso si deve rispettare la regola della sovrapposizione delle immagini.
Gli oggetti migliori sono quelli che contengono una superficie complessa o con molti dettagli e possibilmente opaca. Bisogna evitare oggetti riflettenti, lucidi o trasparenti perché non vengono rilevati in modo corretto. Nell’esempio dell’immagine sottostante vediamo che il vetro del lunotto (visibile parzialemente a sinistra) non è stato ricostruito (cerchio rosso).
Mi è capitato di dover fotografare sculture fatte di materiale riflettente o lucido ed i risultati non sono mai stati soddisfacenti.
Uno strumento che ho trovato utilissimo per la taratura delle immagini è per la determinazione della corettezza delle dimensioni è il ColorChecker. Consiglio anche di usare dei filtri polarizzatori.