Metro veinte è un film forte. Il tema è forte e lo mette in evidenza chiaro, diretto, senza mezze parole. Ho visto questo film crescere perché era uno dei lavori selezionati a Biennale College assieme ad In the cave e vederlo per la prima volta a VeniceVR75 è stata un’emozione.
E’ la storia di Juana una ragazza che vuole avere un appuntamento con un ragazzo e fin qui nulla di strano. La cosa particolare è che la ragazza è tetraplegica. Metro veinte, metro e venti, è l’altezza della visione di una persona seduta in carozzella e questo è anche il punto di visione dello spettatore. Durante il film entriamo nell’intimità della storia con un abile posizionamento della videocamera. Siamo in contatto con la protagonista, l’accompagniamo nella sua ricerca del primo amore fisico e ci scontriamo con i problemi, i limiti e i pregiudizi che i “normali” hanno, anche se in buona fede, con chi è diverso.
Metro veinte ha riscosso un enorme successo in tutti i festival più importanti al mondo da Sundance al Sheffield Doc, vincendo molti premi.
