ShorTS è un festival internazionale di corti che si svolge a Trieste e quest’anno ha festeggiato i 20 anni. L’anno scorso gli organizzatori hanno avuto l’intuizione di creare una nuova sezione in concorso dedicata alla VR rendendo ShorTS il secondo festival italiano ad attivare un concorso VR. Quest’anno i titoli VR sono stati 13 provenienti da tutto il pianeta. Molti di questi lavori hanno partecipato a festival prestigiosi e si sono distinti per la ricerca di un linguaggio per questo nuovo medium.
I VR in concorso erano:
- The Dreams of Henry Rousseau di Thomas Auclair (Francia)
- Paris Terror-The Hostages from the Hyper Cacher di Ricarda Saleh (Germania)
- Everest-The VR Film Experience di Jon Griffith (UK)
- Floodplain di Deniz Tortum (Turchia)
- Tower of Babel by the sea di Feng Wei-jung (Taiwan)
- Conscious existence di Marc Zimmermann (Germania)
- Wombsong di Hanna Vastislao (Finlandia)
- Borderline di Assaf Machnes (Israele, UK)
- Half life VR – Short Version di Robert Connor (Svezia)
- Rooms di Christian Zipfel (Germania)
- Drumpossible di Omar Rashid (Italia)
- Metro Veinte: Cita Ciega di Maria Belen Poncio (Argentina)
- Denoise di Giorgio Ferrero, Federico Biasin (Italia, Svizzera, USA)
Il festival ha 3 premi dedicati alla VR; il Premio Rai Cinema Channel, il premio Il Piccolo per il miglior cortometraggio votato dal pubblico ed il Premio EstEnergy – Gruppo Hera per il miglior cortometraggio.
Per il premio Rai Cinema Channel c’è stato un ex-aequo: Borderline di Assaf Machnes e Metro veinte: cita ciega di Maria Belen Poncio con le seguenti motivazioni.
Motivazione “Borderline”: “Per la capacità di immergere lo spettatore nel vivo dell’esperienza virtuale, portandolo in modo efficace all’interno della narrazione, catturando la sua attenzione fino alla fine e permettendogli di vivere in prima persona le emozioni e le incertezze del protagonisti.”
Motivazione “Metro veinte”: “Per aver sapientemente sfruttato le potenzialità della tecnologia del VR ed averle messe a supporto di una storia che sfata con coraggio ma allo stesso tempo con delicatezza i tabù sulla sessualità e sulla disabilità.”
Borderline di Assaf Machnes ha vinto anche il premio Il Piccolo come miglior cortometraggio votato dal pubblico.
Il premio EstEnergy – Gruppo Hera per il miglior cortometraggio VR è andato a Tower of Babel by the Sea di Feng Wei-Jung.
Motivazione: “Tower of Babel by the Sea è un viaggio immersivo, attraverso l’uso della realtà virtuale e, quindi, la soggettività dello spettatore, che permette di esplorare nuove prospettive narrative che affondano le loro radici nella tragica realtà di un mondo sempre più alla deriva. Una rielaborazione mitologica che ci porta di fronte una lotta passiva, angusta e disturbante, che fa riflettere su quanto l’uomo si nasconda dietro il concetto di “divinità maligna”, ma non fa altro che portare alla luce il suo tragico delirio di onnipotenza, di vizio e superbia che lo rende vittima di sé stesso. Un lavoro tecnico e narrativo complesso, dal valore metaforico importante, accurato, agghiacciante e sconvolgente, dove l’uso della realtà virtuale amplifica il senso di impotenza e drammaticità degli eventi, scalfendo profondamente l’animo di chi lo guarda.”
Ma Borderline ha ricevuto una menzione speciale.
Motivazione: “Una riflessione sul senso fisico e concettuale di confine, sull’esplorazione di esso e sulla labilità del termine di fronte alla vastità di una landa deserta. Un film che spinge ad andare oltre l’idea del confine stesso proprio con l’uso della realtà virtuale, spronando lo spettatore a valicare qualsiasi “linea”, scoprendo, esplorando con lo sguardo e con le azioni. Un estratto di realtà costruito con una struttura drammaturgia alla pari un thriller, dove la suspense cresce, il climax viene quasi esasperato, portando a voler disperatamente interagire con la drammaticità degli eventi, fino al raggiungimento di un inaspettato finale che rende, la narrazione in sé, tanto attuale quanto originale. Un lavoro – alla luce di quanto si sta vivendo – che non può non essere ricordato e, quindi, premiato.”
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