In questo post cerco di elencare i film e le serie che hanno come tema le realtà immersive, che siano realtà virtuale o realtà aumentata. Nei film si usano i device più svariati, da visori a innesti cerebrali. L’elemento che li accomuna è però entrare un un mondo “altro”, diverso.

Il primo film che andrei ad elencare che ha come tema la realtà aumentata è L’estate scorsa a Marienbad (L’Année dernière à Marienbad) di Alain Resnais del 1961. Il film, ispirato da L’invenzione di Morel di Adolfo Bioy Casares, ricevette il Leone d’oro al Festival di Venezia nel 1961.

Successivamente la realtà virtuale compare come elemento narrativo in un prodotto audiovisivo negli anni ’70. Potremmo dire che il primo film che affronta il tema della realtà virtuale è Il mondo sul filo (Welt am Draht) di Reiner Werner Fassbinder del 1973. Il film è stato realizzato per la televisione tedesca WDR ed è tratto dal libro di Daniel F. Galouye Simulacron 3 del 1964.

Il film lo trovate in lingua originale su Youtube

Nel 1974 esce L’invenzione di Morel di Emidio Greco, una produzione tutta italiana, ispirata, come La notte scorsa a Marienbad, del libro di Adolfo Bioy Casares.

Nel 1982 esce TRON, sotto la produzione della Disney, diretto da Steven Lisberger. Uno tra i primi film ad utilizzare in modo massiccio la Computer Grafica e dove si entra in una sorta di realtà virtuale che è la rappresentazione digitale di un computer visto come l’estensione dell’intelletto umano.

Nel 1983 è la volta di Brainstorm – Generazione elettronica (Brainstorm) di Douglas Trumbull dove mediante un sistema si può accedere alle menti delle persone.

Il periodo d’oro della realtà virtuale nel cinema sono sicuramente gli anni ’90. Nel decennio che precede il nuovo millennio si era in piena prima onda della realtà virtuale e nell’immaginario collettivo la si vedeva come una tecnologia futura ormai presente. Internet stava prendendo piede e stava entrando nelle case e il mondo digitale parallelo si chiamava Cyberspazio, dal termine reso famoso dagli autori cyberpunk William Gibson e Bruce Sterling. La maggior parte dei film tratta del potenziamento o del rapporto tra mente e computer che mediante innesti o visori si può espandere oppure i vari device permettono di entrare in mondi digitali che adesso chiameremmo metaverso o permettono di condividere esperienze sensoriali immersive. In questo periodo sono usciti alcuni tra i più importanti lavori cinematografici che hanno qualche riferimento o sono totalmente basati sulla realtà virtuale. Molti di questi lavori sono diventati dei veri e propri cult movie.

Il primo film è Atto di Forza (Total Recall) di Paul Verhoeven del 1990, film tratto da un racconto di Philip K. Dick Memoria Totale o Ricordiamo per voi, dove una società permette di fare viaggi in realtà virtuale, ma da un viaggio il protagonista inizia a perdere alcune certezze.

Nell’anno seguente, il 1991, Wim Wenders dirige Fino alla fine del mondo (Bis ans Ende der Welt), che nella versione director’s cut dura oltre le 4 ore e mezzo, dove attraverso una sorta di visore si raccolgono delle “memorie” immersive.

Nel 1992 esce Il Tagliaerbe (The Lawnmower Man) con la regia di Brett Leonard dove il protagonista realizza un sistema per potenziare il cervello umano con la realtà virtuale sperimentandolo proprio sul ragazzo poco sveglio che tiene cura del suo giardino.

L’anno seguente, il 1993, è l’anno di uscita di Arcade: Impatto virtuale (Arcade) di Albert Pyun un B-movie che narra di un gruppo di ragazzi che vengono imprigionati in un videogioco di realtà virtuale.

Il 1995 è un anno prolifico per il cinema con tema la realtà virtuale con ben tre film a tema. Ritroviamo il regista americano Brett Leonard, che dopo il successo de Il Tagliaerbe, torna alla regia di un film a tema realtà virtuale con Virtuality (Virtuosity).

Nello stesso anno esce Johnny Mnemonic di Robert Longo, tratto dal racconto breve omonimo di William Gibson.

L’ultimo film del 1995 è Strange Days di Kathryn Bigelow.

Dopo L’invenzione di Morel una nuova produzione italiana, in realtà produzione italo-francese, entra nell’elenco dei film a tema realtà virtuale e nel 1997 esce Nirvana del regista premio oscar Gabriele Salvatores.

L’anno più memorabile per i film sulla realtà virtuale però sarà l’ultimo del millennio. Nel 1990 escono tre film culto per la fantascienza. Il primo è eXistenZ di David Cronenberg, dove attraverso una connessione neurale chiamata game pod si può giocare a videogiochi in realtà virtuale.

Il secondo film che però è passato un po’ in sordina ma è un cult movie tra gli appassionati è Il tredicesimo piano (The Thirteenth Floor) di Josef Rusnak ed è ispirato a Simulacron-3 di Galouye come Il mondo sul filo di Fassbinder del 1973.

Ma in assoluto il film culto per eccellenza è Matrix (The Matrix) dei fratelli Andy e Larry Wachowski. Anche in questo film vediamo una sorta di contrapposizione tra realtà e realtà simulata, tema già affrontato ne Il tredicesimo piano e Il mondo sul filo. Matrix ha poi dato origine a una trilogia con i sequel Matrix Reloaded e Matrix Revolutions entrambi usciti nel 2003. Nel 2021 esce Matrix Ressurrections che non ha riscosso lo stesso successo della trilogia.

Il nuovo millennio segue un po’ il trend della VR Winter che ha colpito la tecnologia immersiva, ma si possono citare alcuni film come The Cell – La cellula (The Cell) di Tarsem Singh del 2000. Nel 2010 esce Tron: Legacy di Joseph Kosinski il sequel di TRON del 1982.

Nel 2017 esce OtherLife di Ben C. Lucas dove non si parla più di device ma di una sorta di realtà virtuale con una tecnologia biologica.

Nel 2018 esce l’ultimo tra i film che hanno come tema la realtà virtale, Ready Player One di Steven Spielberg tratto dal romanzo omonimo di Ernest Cline del 2010.

Tra le serie alcuni episodi di Black Mirror (2011) sono incentrati sulla realtà virtuale.