Il video a 360° richiede una quantità di dati superiore al video tradizionale. Le videocamere ormai non registrano sotto i 4K e lo standard sta puntando al 6K. Ci sono molte videocamere che registrano in 5.7K come la Garmin Virb o la GoProFusion per citarne solo alcune e se si vuole utilizzare una videocamera stereoscopica il 6K è a mio avviso il minimo per avere una qualità decente in riproduzione. Le videocamere professionali come le Kandao Obsidian o le Insta360 Pro pur registrando anche in 4K hanno le opzioni sia a 6K che 8K. La risoluzione però non è tutto. Un discorso a parte va fatto sul framerate in quanto molte videocamere non professionali permettono un framerate di soli 30 fps. Questo è il minimo sindacale per non avere problemi durante la visione nel visore. Per la pubblicazione sul web 30fps sono sufficienti ma per la visione su un HMD bisognerebbe avere un framerate di almeno 60fps o vicino al refresh rate del visore. Questo permette di minimizzare il problema di blur nel movimento e rendere il video meno scattoso nella visione. Risoluzione e framerate portano ad un terzo “problema” da risolvere, ovvero la quantità di dati. Nelle varie interviste de La linea di stitching uso la Insta360 Pro e mezz’ora di girato sono circa 40GB di dati. Questo porta a un problema non indifferente nella gestione dei file e del workflow vista la mole di dati. Utilizzando Premiere Pro attivo sempre i Proxy nel progetto così da poter montare tranquillamente in qualità più bassa per poi esportare con la qualità corretta.
Gestire il video 360 – risoluzione e framerate
CategoriesTecnica