Nel 2020 in pieno lockdown iniziai a sperimentare le interviste nei mondi virtuali. L’hype del metaverso non era ancora arrivato e si definivano le piattaforme come VRChat e AltspaceVR dei SocialVR. Quello è stato un periodo di ricerca, di sperimentazione che la situazione ci proponeva e cercai di sfruttarlo al massimo. Conobbi molte persone che stanno portando avanti i progetti che erano partiti ancora con Second Life, progetti si adattano in maniera immediata alle mille sfacettature dell’evoluzione tecnologica.
In quel periodo ebbi l’idea di creare una serie di interviste direttamente dai mondi virtuali e così nacque il format Fluidoverso de La linea di stitching. Sì il metaverso esisteva prima del 2021 e l’aggiunta di “verso” al mio nickname era voluta. Il Fluidoverso era una sorta di estensione video nei mondi 3D del podcast che ho iniziato nel 2017. Se volete vedere qualche episodio girato nei mondi virtuali andate nella sezione Podcast>Fluidoverso
La pandemia passò e nel frattempo uscirono sul mercato nuovi visori ma tra questi il Meta Quest Pro fu il primo nel quale potevo sperimentare anche la mimica facciale trasferita sugli avatar, in quanto il visore è dotato di sensori ditracciamento facciale o face tracking e di tracciamento dell’occhio. Un anno fa, a novembre del 2022, Meta rilasciò il Movement SDK che permette di utilizzare questi dati e aplicarli ad un modello in 3D direttamente in Unity. Provai immediatamente questa nuova feature e, come sapete mi piace condividere le cose che faccio nel mondo delle realtà immersive e così decisi di creare un tutorial che trovate nella sezione tutorial sempre del mio sito.
Il risultato è fenomenale già con un modello 3D prestabilito, o con il viso di un avatar riggato a dovere. Ma la cosa stupefacente è stata quando ho scansionato in 3D il mio viso e dopo un lungo lavoro di rigging l’ho integrato con il movement SDK. C’era un po’ di effetto uncanny valley, un po’ perturbante potremmo dire ma l’esperimento aveva funzionato. Ieri è stato pubblicato un video sul canale Youtube del podcaster Lex Friedman che intervista Mark Zuckerberg, ma non lo fa in video call e nemmeno in uno studio, ma attraverso i propri avatar nel cosiddetto Metaverso. Guardatevi l’intervista: